PROPOSTA DELLA LETTERA ALLA CHIESA ITALIANA
Noi presbiteri e laici Fidei Donum; religiosi e religiose inviati in missione dalle chiese che sono in Italia, alle chiese che sono in America Latina e Caraibe, riuniti in Aparecida, nel santuario nazionale della Madonna Aparecida, patrona del Brasile, dal 19-23 gennaio 2015, in un incontro continentale, desideriamo comunicare con le nostre chiese per ringraziare con gioia, insieme, lo Spirito del Signore per il dono della missione. Il tema dellincontro è stato: "Nulla di quanto è umano può risultarci estraneo", in linea con il prossimo convegno italiano a Firenze, dal tema: "In Gesù Cristo il nuovo umanesimo".
Nelle nostre conversazioni, tra diversitá e discussioni, sono emersi alcuni punti che desideriamo inviare umilmente, como un messaggio basato sulla Parola di Gesú pieno di compassione per la gente affamata e stanca come pecore senza pastore.
1. Camminare verso la conversione del cuore, a partire dalla terra dove camminano i nostri piedi e con la gente che portiamo nel cuore, fino a cambiarci la testa, come facciamo nelle nostre comunitá ecclesiali di base, quando ascoltiamo la Parola di Dio. Questa é la nostra teologia.
2. Il tempo che il Dio della vita ci concede é questo e abbiamo capito che l´amore di Dio ci invita a amare fino in fondo, fino a dare la vita come han fatto tanti fratelli e sorelle martiri, da Mons Romero a Sr. Doroty insieme a una moltitudine di altri, molto spesso anonimi.
3. Ci interpella anche S. Ilario vescovo di Poitiers del 4º secolo, ricordandoci quanto scrive allimperatore Costanzo: " Il combattimento che si profila oggi ci pone di fronte ad un perscutore subdolo, ad un nemico che ci blandisce, che non ci frusta la schiena, ma ci accarezza il ventre, non ci fa perdere la libertá in carcere ma ci rende schiavi dentro il suo palazzo, non ci colpisce i fianchi, ma ci occupa il cuore, non ci taglia la testa con la spada, ma ci uccide lanima con il denaro". Questa provocazionoe ci sembra molto attuale per tutti noi.
4. Ci domandiamo: Quale testimonianza siamo chiamati a dare qui in America Latina e Caraibe, e in Italia in questo tempo e in questa storia davanti al denaro, per molti un vero idolo, mentre il Vangelo ci ricorda: Non potete servire a Dio e al denaro; davanti allesercizio del potere spesso esercitato contro i poveri e non a loro servizio; vedendo la madre terra saccheggiata e violentata; davanti a molte famiglie spesso divise per mancanza di amore?
5. Crediamo ci sia bisogno della profezia di un nuovo stile di vita nella fraternitá con tutti: dai giovani senza lavoro, alle vittime sepolte nel Mar Mediterraneo, nuovo cimitero d´Europa di tanti fratelli e sorelle escluse dalla vita; sognamo insieme " nuovi cieli e nuova terra".
6. Con tutta la Chiesa, con il nostro vescovo di Roma, Papa Francesco, profeta di umanitá e della gioia del Vangelo, rivolgiamo un messaggio di profezia alle comunitá: rischiare la vita per gli altri, soprattutto per impoveriti e oppressi, sacramenti di Cristo, certi che saremo sostenuti, nelle comunitá, dalla forza della Parola e dell´Eucarestia.
7. La preghiera del Padre Nostro ci chiede di essere fratelli e sorelle, di vincere le discriminazioni, di aprire il cuore e le braccia a tutta l´umanitá.
Chiesa italiana, missionaria in America Latina e Caraibe, mettiamoci tutti a tavola con gli affamati di pane e di giustizia, con i nudi, i senza tetto e senza terra, con i carcerati, con i popoli indigeni massacrati nella loro cultura. Con gli afrodescendenti; solidali con i popoli perseguitati del mondo. Vorremmo camminare insieme con un nuovo umanesimo ecologico, carico della compassione dell Signore.
Questa, ci sembra, la profezia del Regno che siamo chiamati a vivere con Cristo nostra Pasqua.
Nella fraternitá vera, autentica, ricevete il nostro abbraccio.