Conferenza episcopale Italiana
Conferenza episcopale del Senegal
Quanto è bello e quanto è soave che i fratelli si trovino insieme (salmo 133,1)
E stato il clima fraterno e gioioso a caratterizzare lincontro che come missionari italiani in Senegal - sacerdoti, religiosi, religiose e laici - abbiamo vissuto insieme dal 27 al 29 gennaio 2004. Unoccasione che mancava da più di 20 anni. Grazie allUfficio Nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana, ci siamo potuti ritrovare a Cap de Biches (Dakar) nella quasi totalità dei 48 presenti oggi nel Paese. Guidati da una qualificata presenza di vescovi senegalesi e con laiuto della rappresentanza giunta dallItalia, abbiamo potuto riflettere sulla nostra esperienza a servizio di questa Chiesa che ci ha accolto e sulle opportunità di scambio con quella italiana che ci ha inviato.
Del nostro stare insieme sentiamo anzitutto di ringraziare la Provvidenza che ci ha voluto qui in questo tempo complesso e meraviglioso, partecipi della vita di una Chiesa e di un popolo sofferenti ma coraggiosi, poveri materialmente ma ricchi di umanità, religiosità e fede. La quotidiana condivisione di tante attese e speranze ci ha insegnato che prima di essere evangelizzatori è necessario continuare ad evangelizzare noi stessi. Riconosciamo che questo cammino di conversione, tanto più bello quanto non sempre facile, è dono della missione per noi, i nostri Istituti e Organismi, e per le stesse comunità che ci hanno inviato.
Il nostro servizio si compie in mezzo a fratelli e sorelle in parte già raggiunti dalla luce del Vangelo, ma anche accanto a quelli che ancora praticano la religiosità tradizionale e alla maggioranza dei fedeli dellislam. Insieme a loro facciamo ogni giorno nostre le difficoltà e le speranze di una Chiesa giovane e vivace; capace di progetti e traguardi a breve, medio e lungo termine; impegnata nel confronto e dialogo col le realtà sociali, politiche, economiche e culturali del Paese.
In questa Chiesa, che oggi è anche la nostra e riconosce il valore di universalità della nostra presenza, come stranieri e pellegrini (1 Pt 2,11) desideriamo costruire familiarità e fraternità ed essere testimoni credibili, con dolcezza e rispetto, della speranza che è in noi (1Pt 3,15). In particolare ci sentiamo chiamati a vivere una pastorale che si fa casa, con gesti quotidiani di rispetto, attenzione, ascolto, condivisione e servizio.
Per tutto questo riteniamo ricco di promettenti prospettive il rapporto di cooperazione e scambio che può realizzarsi tra la Chiesa del Senegal e quella dItalia.
Ci ha confortato conoscere i passi che la Chiesa che ci ha inviato sta compiendo per assumere la missio ad gentes come termine di confronto per il rinnovamento pastorale delle proprie comunità. Tra i tanti aspetti che la Chiesa senegalese può offrirle si possono ricordare la vivacità delle liturgie, il senso della festa, la cordialità dei rapporti tra le persone, lapertura alla vita, la responsabilità dei singoli nei confronti della comunità, la convivenza armoniosa e costruttiva con i musulmani. Anche la pastorale giovanile in Italia potrebbe arricchirsi dal confronto con una Chiesa composta da giovani per più del 50%.
Daltra parte i rapporti fra Chiesa italiana e Chiesa del Senegal sono oggi più stretti anche per la presenza in Italia di numerosi immigrati senegalesi, pur se in maggioranza di diversa professione religiosa. Ringraziamo la Fondazione Migrantes della C.E.I. e tante diocesi italiane per le attenzioni di accoglienza e accompagnamento delle loro attese di vita e del loro cammino di fede. A questo scopo potrebbero validamente contribuire anche i non pochi religiosi senegalesi che hanno lopportunità di approfondire in Italia la loro formazione e gli stessi missionari che rientrano stabilmente in Italia dopo aver svolto servizio pastorale in Senegal.
Concludendo il nostro incontro, confermiamo limpegno di mantenerci a servizio della Chiesa senegalese col carisma dei nostri Istituti e ricercando sempre più forme di maggiore radicalità evangelica nella gestione delle nostre opere. Questo sarà il modo migliore per trasmettere anche a questa Chiesa lo spirito missionario che ci spinti in Sénégal. Allo steso tempo ci promettiamo di sostenere il cammino missionario della Chiesa in Italia restando uniti alle nostre diocesi di origine, aiutandole ad aprire con generosità il libro della missione, per una loro rinnovata esperienza di fede e solidarietà.
Maria, Madre della Chiesa e stella dellevagelizzazione, vegli sulle nostre comunità e ci mantenga uniti nellimpegno di cooperazione missionaria.
Cap de Bisches (Dakar), 29 gennaio 2004 i missionari e le missionarie presenti allincontro