CHIESA ITALIANA
CHIESA ARGENTINA IN DIALOGO
Ci siamo trovati 160 missionari italiani (religiosi, religiose, sacerdoti fidei donum e laici), invitati dall' Ufficio Nazionale per la cooperazione missionaria tra le Chiese della Conferenza Episcopale Italiana per un incontro di dialogo e di scambio fra le Chiese dellItalia e dellArgentina.
Abbiamo vissuto giornate intense di comunicazione, nelle quali ci siamo raccontati le nostre esperienze di vita e di missione.
Abbiamo portato i nostri doni:
· la gioia dell'incontro;
· l'amore per il popolo argentino, al quale apparteniamo per adozione, e per la sua storia;
· la fierezza e la solidità della fede che abbiamo ricevuto dai nostri genitori e dalle nostre comunità di origine, piccole cellule vive di una Chiesa più grande;
· i nostri anni di missione: molti di noi sono in Argentina da 30, 40, 50 anni e più e ci consola il fatto che la Chiesa italiana abbia pensato di riunirci.
Proclamiamo
· che Gesù Cristo è il nostro tesoro e il senso della nostra vita. E' Lui che ci ha chiamati a dire a tutti l'esperienza che abbiamo fatto in prima persona: che il Padre ama ciascuno dei suoi figli;
· che la Chiesa, alla quale apparteniamo, è il Popolo di Dio che non conosce confini, sparso su tutta la terra;
· che il Signore ci chiama a continuare la sua missione affinché ogni uomo e ogni donna abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.
Riconosciamo
· che siamo in questa terra argentina scelti dal Padre per comunicare il Vangelo del Regno;
· che siamo in questa terra inviati dalla nostre Chiese in Italia, alle quali intendiamo comunicare le grandi opere che Dio qui realizza;
· che siamo chiamati a vivere la comunione con le Chiese che ci accolgono a servizio della pace e della giustizia, favorendo tra laltro la collaborazione fra gli Istituti di vita consacrata attraverso la condivisione in rete dei loro servizi e delle loro esperienze;
· che il carisma della vita consacrata riscopre in talune situazioni di questo paese le motivazioni che ne hanno determinato la nascita e che ciascun Istituto è chiamato ad essere segno e testimonianza della radicalità della vocazione cristiana;
· che siamo chiamati a servire questo popolo facendoci solidali con tutti, privilegiando gli esclusi, proponendo una cultura di solidarietà di fronte a una cultura neo-liberale;
· che il Vangelo vissuto dalla nostra gente è un dono anche per le Chiese in Italia, chiamate come noi alla nuova evangelizzazione.
Continueremo
· a condividere la complessità della vita del nostro popolo che da troppi anni conosce un impoverimento crescente;
· a sostenere le comunità indigene, in particolare perche' vengano attuati con giustizia i pur riconosciuti diritti fondamentali propri della persona umana;
· a investire nella cultura per favorire, anche attraverso forme di confronto e di dialogo tra le scuole cattoliche e le scuole statali, la crescita morale delle persone e delle istituzioni, unitamente alla stabilità della politica e allequità delleconomia;
· ad aiutare i cristiani ad essere, adempiendo i loro doveri e difendendo i loro diritti, cittadini attivi nel paese e nel mondo, privilegiando la difesa dei diritti umani e la promozione della donna;
· a chiedere alle associazioni italiane di operare a reale vantaggio dello sviluppo di questo paese;
· a lavorare perché la parrocchia, la famiglia, la scuola, le aggregazioni ecclesiali, gli organismi sociali e le formazioni politiche educhino i cittadini alla solidarietà, alla passione per il bene pubblico, ai valori immutabili che hanno la loro radice in Dio creatore e salvatore di tutti;
· a spendere la vita per la nostra gente.
Affidiamo questi nostri intendimenti alla materna protezione di Nostra Signora di Guadalupe, nel giorno della sua festa, e chiediamo l'aiuto della preghiera perché il Signore ci mantenga fedeli e generosi nella missione per la gente di questo amato paese.
I missionari e le missionarie italiani
Buenos Aires, 12 dicembre 2003